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Colesterolo: cause, rischi e strategie per abbassarlo
26 febbraio 2021

Colesterolo: cause, rischi e strategie per abbassarlo

Il colesterolo è una sostanza fondamentale per il nostro organismo, presente in ogni cellula e coinvolta in processi vitali come la produzione di ormoni, la digestione e la sintesi della vitamina D. Tuttavia, quando i suoi livelli nel sangue superano determinati valori, può trasformarsi in un nemico per la salute cardiovascolare.

L’aumento del colesterolo nel sangue può dipendere da diversi fattori, alcuni modificabili e altri legati a predisposizioni genetiche. Tra le cause principali vi è un’alimentazione ricca di grassi saturi e trans, presenti in cibi come carni rosse, formaggi stagionati, burro e prodotti industriali trasformati. Anche uno stile di vita sedentario contribuisce all’accumulo di colesterolo LDL, quello cosiddetto "cattivo", riducendo la capacità dell’organismo di metabolizzare i lipidi in modo efficiente.

Non meno importanti sono i fattori genetici: alcune persone ereditano una condizione chiamata ipercolesterolemia familiare, che le espone a livelli elevati di colesterolo fin dalla giovane età, indipendentemente dalla dieta. Altre condizioni mediche, come il diabete, l’ipotiroidismo e alcune malattie renali, possono alterare il metabolismo lipidico, aumentando il rischio di sviluppare un profilo colesterolico sfavorevole.

Quali sono i rischi per la salute?

Quando il colesterolo LDL circola in eccesso nel sangue, tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, formando placche aterosclerotiche che restringono il lume dei vasi sanguigni. Questo processo, noto come aterosclerosi, è alla base di gravi patologie cardiovascolari, poiché le arterie ostruite possono limitare il flusso sanguigno verso il cuore, aumentando il rischio di infarto miocardico, o verso il cervello, esponendo a ictus ischemici.

Un altro pericolo è rappresentato dalla possibile rottura delle placche, che può scatenare la formazione di coaguli, bloccando improvvisamente la circolazione. Oltre alle conseguenze acute, livelli cronicamente elevati di colesterolo possono danneggiare anche i vasi periferici, causando malattie come l’arteriopatia obliterante degli arti inferiori, che si manifesta con dolore e difficoltà nella deambulazione.

Non bisogna dimenticare, però, che non tutto il colesterolo è dannoso: l’HDL, quello "buono", ha infatti un ruolo protettivo, poiché rimuove il colesterolo in eccesso dai vasi e lo trasporta al fegato per essere smaltito. Mantenere un equilibrio tra LDL e HDL è quindi cruciale per ridurre i rischi cardiovascolari!

La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, è possibile tenere sotto controllo il colesterolo attraverso un approccio multifattoriale che combina alimentazione, attività fisica e, quando necessario, terapia farmacologica.

Un primo passo è modificare la dieta, privilegiando cibi ricchi di fibre solubili come avena, legumi e mele, che aiutano a ridurre l’assorbimento del colesterolo intestinale. Gli acidi grassi omega-3, presenti nel pesce azzurro, nelle noci e nei semi di lino, contribuiscono a migliorare il profilo lipidico, mentre l’olio extravergine d’oliva, grazie ai suoi grassi monoinsaturi, sostiene la salute delle arterie. È importante, contestualmente, limitare il consumo di zuccheri semplici e alcol, che possono influire negativamente sui trigliceridi, spesso associati a un aumento del colesterolo LDL.

L’esercizio fisico regolare è un altro pilastro nella lotta all’ipercolesterolemia. L’attività aerobica, come camminare a passo sostenuto, correre o nuotare, stimola la produzione di HDL e favorisce la circolazione, contrastando la formazione delle placche. Anche l’allenamento con i pesi può essere utile, poiché aumenta la massa muscolare e migliora il metabolismo basale.

Infine, nei casi in cui le modifiche allo stile di vita non siano sufficienti, il medico può valutare l’uso di farmaci ipolipemizzanti, come le statine, che inibiscono la sintesi del colesterolo nel fegato, tuttavia la terapia farmacologica deve sempre essere accompagnata da un’alimentazione corretta e da uno stile di vita attivo per massimizzarne i benefici.